La relazione del neo Presidente dell’ Ania Minucci alla recente Assemblea annuale dell’ Associazione tratteggia uno scenario dell’ industria assicurativa italiana caratterizzato da “luci”, (crescita dei rami danni del 12,6% e capitalizzazione delle imprese di assicurazione, ben al disopra dei margini di solvibilità) e “ombre”, (diminuzione della raccolta dei premi vita e minusvalenze dovute alla diminuzione del valore contabili dei titoli di stato posseduti dalle imprese).
Per il resto abbiamo riascoltato l’ormai seriale lamentazione sul mancato decollo del nuovo welfare (previdenza integrativa, assistenza sanitaria, assicurazione sulla non autosufficienza, rischi catastrofali), senza peraltro avanzare nuove strategie, prodotti innovativi, tavoli di confronto ed elaborazione con il Governo e le parti sociali interessate a concertare nuovi percorsi in grado far uscire l’Italia dal non invidiabile stato di paese tra i più sottoassicurati d’Europa.
Sul tema, socialmente sensibile, delle tariffe rc-auto, si registra l’ennesima chiusura corporativa contraria alle liberalizzazioni, addirittura in polemica con l’Istituto di Vigilanza, e si sorvola sul fatto che nel nostro Paese le tariffe rc-auto, obbligatorie per legge, sono tra le più care d’Europa ,mentre le Imprese depotenziano le strutture liquidative sul territorio, come ha giustamente segnalato l’Isvap ,con un peggioramento della qualità del servizio all’utenza.
Il passaggio della relazione di Minucci sulle relazioni industriali del settore ha riservato alcune sorprese, quale la proposta, per il prossimi rinnovi contrattuali, di prevedere una sorta di redistribuzione degli aumenti economici a favore dei giovani, ai quali verrebbe data più previdenza integrativa, anche attraverso la contrattazione di secondo livello, ovviamente a saldi invariati sul costo economico globale del contratto.
In sintesi poco ai giovani, poco ai lavoratori anziani e indubbi vantaggi per le imprese di assicurazione.
Ovviamente la relazione di Minucci non ha toccato l’aspetto delle scandalose retribuzioni e stock option del top management assicurativo, riportate anche recentemente dalla stampa.
Infine quella che potremo definire semplicemente una provocazione inaccettabile.
Sostiene infatti Minucci che il settore non presenta criticità occupazionali, però potrebbero evidenziarsi a fronte di una indisponibilità del sindacato a cogliere le esigenze di massima flessibilità delle imprese. Un ricatto occupazionale bello e buono da respingere al mittente.
Con una premessa del genere il tavolo di confronto sui temi degli orari e delle flessibilità ,previsto dal CCNLe che si aprirà il prossimo 12 luglio, parte già con il “piede sbagliato” .
Roma, 10 luglio 2012
Le Segreterie Nazionali
F iba/Cisl Fisac/Cgil F.N.A. Snfia Uilca
ALLEGATO
Comunicato
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