Il 24 luglio u.s., la Banca ha “prescritto” a tutti i dipendenti interessati la sua cura per ridurre il costo del lavoro, inviando una circolare sul “Fondo di Solidarietà” a tutti i dipendenti del Gruppo e pubblicando la relativa documentazione nell’ Intranet Aziendale.
IL FONDO E’ VOLONTARIO. E QUINDI SEMBRA ESSERE “INNOCUO”…. MA TUTTI I FARMACI DA BANCO(A), ANCHE QUELLI PER AUTOMEDICAZIONE, POSSONO AVERE DELLE CONTROINDICAZIONI O DEGLI EFFETTI COLLATERALI.
Il Verbale di accordo sul FONDO non è stato da noi firmato, come i colleghi sanno bene.
La “MEDICINA” proposta dall’Azienda non ci ha convinto per i seguenti motivi:
Il dosaggio è insufficiente: gli incentivi previsti nell’accordo sono di gran lunga più bassi rispetto alla media del sistema bancario, anche di quelle realtà che hanno chiuso i bilanci in perdita.
La posologia è sbagliata: si è voluto attivare un fondo con troppa fretta, senza prevedere opportune salvaguardie in caso di modifiche possibili al sistema pensionistico e senza tener conto che già ad ottobre ABI e OO. SS. potrebbero rideterminare nuove condizioni per i Fondi in essere. Il medico ha dovuto anche far slittare al 30 settembre i termini di “prenotazione”, la corsa a prenotare il farmaco per ora non c’è stata, segno evidente che il fondo non è visto dai colleghi come un “elisir di lunga vita”.
Gli “integratori” assenti: quando una cura debilita pesantemente un organismo, si corre ai ripari. Occorre innestare energie nuove e fresche. L’Azienda prevede che un centinaio di persone lascino il Gruppo ma non è prevista una sola nuova assunzione per integrare l’organico che resta in servizio.
I “ricostituenti” non previsti. Si investe una cifra importante per incentivare dei colleghi ad uscire dal Gruppo ma non si investe NIENTE per i colleghi che rimangono al lavoro. Si agisce su una parte del corpo ma si perde di vista l’organismo nel suo insieme. NIENTE PREMIO AZIENDALE (VAP)!
La terapia inesistente. L’aspetto più grave di questa cura a nostro avviso è stata la somministrazione di un medicinale senza una adeguata TERAPIA DI INSIEME. Noi abbiamo più volte detto all’Azienda che tutti i temi sul tavolo dovevano essere gestiti e risolti congiuntamente: PREMIO AZIENDALE, PART-TIME, FONDO DI SOLIDARIETA’, PRESSIONI COMMERCIALI….
E se questa MEDICINA del Fondo presentata con tanto OTTIMISMO, ma priva di clausole di salvaguardia chiare e precise, non producesse i risultati sperati in termini di adesioni? Forse qualcuno potrebbe pensare di attivare una terapia d’urto, prescrivendo un nuovo medicinale molto più amaro?
Noi restiamo, come sempre a disposizione di tutti i colleghi che desiderano ottenere maggiori informazioni.
Abbiamo predisposto a tal fine questo Vademecum di facile lettura, che pensiamo possa essere utile a tutti.
DIRCREDITO – FIBACISL – FISACCGIL – UGL
Gruppo Banca Popolare di Vicenza
ALLEGATO
Comunicato Fondo Solidarietà
Notizie correlate a questo aggiornamento
- Donna Vita Libertà: flash mob in solidarietà alle donne iraniane. Vicenza, 15 ottobre 2022 17/10/2022
- Non è scuola Non è lavoro - Presidio in solidarietà di Lorenzo Parelli 29/01/2022
- 28 marzo 2022 : Videoconferenza sulle modalità di riscatto del fondo pensione 15/03/2022
- Donne Cgil Vicenza - Altri due femminicidi a Vicenza: la Cgil berica prova orrore! 09/06/2022
- 1° Maggio a Vicenza 30/04/2022
- Assemblea Costitutiva Gruppo Intesa San Paolo - Intervento di Antonio Gallucci (Fisac Vicenza) 04/05/2022