Testimonianza di L., dipendente di Agenzia Assicurativa, letta da Silvana (dipendente direzionale)
VERGOGNA
è la parola che rivolgo allo SNA,
a chi ha ideato il “nuovo” contratto nazionale di lavoro per i dipendenti di agenzie assicurative
e
a chi lo sta applicando.
Iniquo,
umiliante,
i termini che meglio descrivono l’essenza di un contratto che ha tutti i requisiti per essere definito “pirata”.
Quando nel dicembre 2014 ho preso visione degli articoli che lo costituiscono ero
incredula,
pensavo ad uno scherzo,
mi veniva da ridere:
come può un contratto tutelare una parte e non prendere in minima considerazione l’altra?
Purtroppo, dribblando i sindacati confederali lo SNA ha creato qualcosa di
indegno
e
oggi,
non rido più.
Scippata clamorosamente la parte economica che spettava,
smantellata la parte normativa,
calpestati diritti e tutele,
privata di qualsiasi valore la professionalità,
la correttezza
e la dignità dei lavoratori.
Ma se per i dipendenti di vecchia data come me non c’è più rispetto e speranza,
ho pensato,
ci sarà almeno un’occhio di riguardo per i giovani: macchè!
Apprendistato prolungato a 48/60 mesi,
riduzione della parte economica,
periodo di prova elevato a 6 mesi.
Voglio gridare che lo stato di necessità delle persone non può e non deve rendere lecito qualsiasi sopruso
e
mi chiedo:
questo disastro è forse conseguenza della famigerata crisi?
Non credo.
Gli agenti sono imprenditori disperati che non sanno più come tirare avanti?
O piuttosto, qualcuno sta cavalcando l’onda della crisi per ottenere il massimo riconoscendo il minimo?
E’ una vecchia storia…
Meditiamo.
Noi dipendenti, nonostante tutto, non ci diamo per vinti