Banca Popolare di Vicenza: Come acqua su pietra …



Riecheggiano ancora le parole del nuovo Consigliere Delegato “…ascolto, trasparenza, rispetto verso i dipendenti e le OO.SS…” ma, pur condividendole, siamo costretti a denunciare quanto segue.

Le notizie pubblicate sui vari Organi di Stampa inducono la clientela e gli azionisti a rivolgersi ai dipendenti in filiale con lamentele e talvolta anche minacce giunte a livelli di guardia. I colleghi sono, ancora una volta, impegnati quotidianamente in un’opera di retention mai provata prima.

Indigna che, nonostante tutto ciò, alcuni Responsabili di Direzione, persistano con direttive mortificanti sulla rete. Allarmano i toni con cui ci si relaziona con i sottoposti e sconcerta che Direttori Regionali mandino mail dove si leggono frasi del tipo: “la rete più che seduta è statica”, “di cosa vi preoccupate”. Pur presente la necessità di guardare avanti, di recuperare competitività, non si può far finta che nulla sia successo; i colleghi sono e saranno sempre in prima linea nel difendere il valore di questa banca, ma tutto ha un limite!

Questi “capi” pare abbiano dimenticato che, proprio loro, con l’incitamento a campagne sfrenate e sregolate, abbiano contribuito a creare una competitività ed un clima più attento al risultato che all’etica e alla solidità, con i noti risultati. E ancora… tramite i Capi Area e Responsabili di Segmento, si organizzano colloqui personali e riunioni dove i colleghi vengono “accusati” di carenze commerciali!

La maleducazione e la violenza verbale non possono essere più sottaciuti né tollerati.

Invitiamo i vertici della banca ad intervenire in modo fermo e deciso presso i Responsabili al fine di interrompere questi comportamenti che puntualmente disattendono il codice etico e calpestano i diritti dei lavoratori e il rispetto della persona per ristabilire la serenità necessaria ed indispensabile in questo momento delicato per il nostro gruppo.

Suggeriamo, viceversa, ai secondi, di recuperare un po’ di moderazione, rispetto e misura da sempre richiesti, ma – in questo periodo – ancora più opportuni.

Non ultimo invitiamo fermamente i Gestori del Personale a non superare i vigenti dettami contrattuali (CCNL /CIA) e norme di Legge: non possiamo accettare che vi siano difformità o trattamenti non conformi sulle visite mediche, sui permessi, sull’autogestione dei quadri direttivi.

Si riacquisti il senso della misura, ormai oltrepassato da tempo e non si lasci che le parole del nuovo D.G. (ma soprattutto quanto successo nel recente passato) scivolino sulla rete e sulle strutture come acqua su pietra.

FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL

ALLEGATO
Comunicato unitario