Gruppo Banca Popolare di Vicenza: Terzo incontro – nebbia in Framarin



Nell’incontro di oggi abbiamo ribadito che il Piano Industriale, il Modello di Rete ed il Fondo Esuberi non sono elementi da trattare separatamente viste le ricadute occupazionali e lavorative di ciascuno.

Desta inoltre perplessità il fatto che ad oggi l’Azienda non sia ancora in grado di fornire l’elenco delle 75 filiali da chiudere !

Abbiamo richiesto un focus specifico e preliminare sulla nuova organizzazione di rete per una “trasposizione organizzativa coerente” che presti la massima attenzione ai cambiamenti di ruolo (no a demansionamenti, sì al rispetto del CCNL), alla mobilità, alla riqualificazione formativa, agli inquadramenti per le nuove figure che andranno a definirsi.
In tal senso abbiamo già calendarizzato il prossimo incontro al 18/11 p.v.

Nonostante la presenza del Vice Direttore di Servizi Bancari, la delegazione aziendale ci ha risposto che sulla Società (e sulle altre partecipate) attualmente “non ci sono elementi utili per un confronto, non è stato ancora deliberato nulla” e ci è stato dichiarato che i 150 colleghi previsti in outsourcing nel piano nel 2020, sono “una stima, uno studio”.
La delegazione aziendale considera valido il patto di rientro in quanto legato ad eventi chiari e definiti negli accordi stipulati a suo tempo.
Questi due elementi denotano poca chiarezza sul futuro e creano confusione.

Le Organizzazioni Sindacali del primo tavolo ribadiscono comunque il NO a qualsiasi tipo di ESTERNALIZZAZIONE !

Abbiamo dichiarato all’Azienda che i risparmi in termini di costi devono preventivamente essere ricercati in altri ambiti (riduzione consulenze esterne, eliminazione delle collaborazioni, cessione del patrimonio immobiliare no core, eliminazione di Linea Diretta, cessione di quadri, tappeti ed oselle, riduzione di sponsorizzazioni etc.)

Per quanto riguarda il Fondo Esuberi, che dovrà essere esclusivamente su base volontaria, stante i tempi tecnici di attuazione dello stesso, l’Azienda ha ipotizzato lo slittamento del periodo dal 12/2019 al 06/2020 con decorrenza 01/04/2016; questo allargherebbe la platea degli aventi diritto fino a 350 persone. Resto fermo il fatto che gli esuberi dichiarati per noi dovranno essere drasticamente ridotti.

Abbiamo inoltre stigmatizzato quanto appreso dagli ultimi articoli di stampa dai quali si deduce come nel periodo 2014/2015 il management abbia esercitato pesanti pressioni commerciali sui dipendenti
non per un effettivo aumento di capitale ma per liquidare alcuni soci, ormai noti.

Il dipendente è tradito per l’ennesima volta.
Abbiamo ribadito alla Banca che i colleghi devono essere formalmente e pubblicamente manlevati dalle responsabilità inerenti il collocamento delle azioni.

Organo di Coordinamento Gruppo BPVi
FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UNISIN

ALLEGATO