Sappiamo di essere monotoni, ma non ci stanchiamo di ripetere che Piano Industriale, Modello di Rete, Fondo Esuberi, nuova e buona occupazione sono elementi da trattare congiuntamente, viste le ricadute organizzative, occupazionali e lavorative.
Nell’incontro odierno, con altrettanta monotonia, abbiamo chiesto l’elenco del secondo lotto di filiali in chiusura, perché senza conoscere tale dato diventa estremamente complesso gestire la revisione organizzativa della Rete Commerciale di Banca Popolare di Vicenza e delle strutture di Direzione Generale.
Altrettanto monotona è stata la risposta della Delegazione Aziendale (arricchita ieri anche dalla presenza di colleghi ”tecnici” dell’Organizzazione) che ha ribadito di non poter ancora comunicare le filiali di prossima chiusura, trincerandosi dietro motivazioni “tecniche” che non ci hanno convinto, a maggior ragione alla luce della dichiarazione ufficiale che le chiusure “saranno più’ di 75” e parliamo della sola Bpvi, perché se allargassimo il perimetro a Banca Nuova… In barba a quanto dichiarato nel Piano Industriale consegnatoci solo qualche mese fa.
Ancora più grande è stato il nostro stupore nel leggere quanto affermato alla stampa ieri (vedi link http://www.venetoeconomia.it/2015/11/popolare-vicenza-dal-4-gennaio-nuovi-servizi-per-le-imprese/) dal VDG Vicario Dr. De Francisco del quale riportiamo fedelmente alcune dichiarazioni:
“Domanda: Riorganizzazione che comporta anche la chiusura di 150 filiali entro marzo 2016. I sindacati chiedono di vedere la mappa della seconda tranche da 75 tagli. Risposta: Il Cda ha approvato la seconda tranche da qualche giorno, a brevissimo inizieremo con i sindacati questo percorso di allineamento.
Siamo francamente sorpresi. Ci chiediamo se la comunicazione all’interno dell’Azienda funzioni correttamente, visto che la Delegazione ieri presente ci ha invitati a focalizzare la discussione sull’eventuale accordo del Fondo di Solidarietà e sulla ravvicinata scadenza negoziale, ribadendo la possibilità di non firmare alcun accordo.
Non crediamo che la “sfida” sia la giusta chiave con cui riusciremo ad uscire dalla situazione imbarazzante nella quale la passata funesta dirigenza ci ha lasciato, e che possa consentire di non disperdere il patrimonio umano e professionale del Gruppo BPVi ma se questa é la scelta aziendale non potremo che prenderne atto e trarne le inevitabili conseguenze.
Se invece si intende seguire la strada indicata dal Vdg ci attendiamo già dal prossimo incontro il doveroso “allineamento” da parte della Delegazione aziendale.
Organo di Coordinamento Gruppo BPVi FABI – FIRST/CISL – FISAC/CGIL – UNISIN
ALLEGATO
Banca Popolare di Vicenza – Quarto incontro: appuntamento al buio
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