Sono passati più di due mesi dallo storico appuntamento dell’Assemblea che ha sancito la svolta societaria di Veneto Banca, mesi non privi di difficoltà, di tensioni, di preoccupazioni, di attese, di speranze.
Abbiamo colto gli importanti segnali di tenuta e di tenacia che nei due road-show – pre-assemblea e quello tenutosi recentemente – i vertici hanno cercato di infondere e comunicare alle maestranze.
Così pure abbiamo colto le sottolineature che gli stessi vertici, per bocca dell’Amministratore Delegato, hanno rivolto al Sindacato per il grande e (aggiungiamo noi) prezioso senso di responsabilità che ha contraddistinto il nostro agire in questi mesi.
Giunti a questo punto, alla luce delle sempre più presenti distonie tra gli indirizzi decisi dal centro ed i comportamenti in periferia, tra quello che si sostiene di fare e quello che effettivamente si fa, tra un’acclarata determinazione a rimuovere ‘tutti i muri’ che impediscono il cambiamento e le resistenze in atto, vogliamo porre agli Amministratori di Veneto Banca alcuni importanti quesiti e alcune considerazioni:
=> un passato ed un’eredità ingombranti che impediscono di liberare gli ormeggi: a che punto è l’Azione di Responsabilità verso i precedenti Amministratori?
=> un passato in cui si era perso il senso della misura su retribuzioni, privilegi, sprechi: stanno realmente cambiando le cose? I sacrifici non possono essere chiesti sempre ai soliti…. in una situazione di difficoltà essi vanno equamente distribuiti e, pur apprezzando le precisazioni dei vertici sulle strumentalizzazioni circolate sulla stampa di ieri, ribadiamo la necessità che non si ripropongano le cattive abitudini di chi ‘governava’ prima!!!
=> politiche commerciali indebite e trasferimenti massicci non aiutano a rasserenare il clima e a motivare il personale: vogliamo discutere di un nuovo modello di banca in cui domini la responsabilità sociale nel collocamento dei prodotti finanziari e si possano co-determinare le strategie e gli obiettivi aziendali?
=> l’aumento esponenziale delle contestazioni disciplinari mal si sposa con l’obiettivo condiviso di portare serenità tra i colleghi preservandoli da responsabilità che dimorano sulle teste del vecchio management.
Gli errori di pochi non possono ricadere sulla testa di tutti!
I punti predetti riassumono e sintetizzano solo alcune delle innumerevoli domande che le migliaia di lavoratrici e di lavoratori che rappresentiamo vorrebbero porre ai vertici di Veneto Banca, fermamente convinti che si debba veramente e concretamente girare pagina, affinché si avvii la costruzione di una banca diversa che non commetta gli stessi errori del passato.
Attendiamo delle risposte!
Montebelluna, 11 marzo 2016
Coordinamenti aziendali e di gruppo Veneto Banca
FABI FIRST/CISL FISAC/CGIL UILCA UNISIN
ALLEGATO
Lettera aperta