Veneto Banca: indietro non si torna!



Il differimento di un mese circa l’annunciato percorso verso la quotazione in Borsa e l’aumento di capitale ha aumentato le preoccupazioni e le incertezze che pervadono le lavoratrici ed i lavoratori del Gruppo Veneto Banca.

Mentre ci apprestiamo a sederci al tavolo di una trattativa sindacale che si annuncia complessa e densa di preoccupazioni, assistiamo esterrefatti all’acuirsi di una bagarre mediatica già innescata da una parte della proprietà, che promette battaglia a suon di “percentuale di azioni detenute”, annunciando la volontà di agire per un nuovo ribaltone in CdA, per nuove prospettive strategiche, per diversi piani industriali, al suono edulcorato di vecchie parole d’ordine: autonomia, territorio, sostegno all’imprenditoria ecc.ecc., che purtroppo assumono il gusto amaro delle decisioni illogiche e prive di consapevolezza, che non considerano lo stato della Banca e la necessità di chiudere in fretta un epoca, attraverso l’aumento di capitale e la quotazione in Borsa e, guarda caso, con le stesse parole d’ordine che la vecchia governance usava per convincere soci, dipendenti, territori della bontà delle proprie strategie che ci hanno condotto alla situazione in cui ci troviamo!!!

Chi prospetta soluzioni diverse quali di “soprassedere ad azioni di carattere straordinario”, rischia di appesantire le attese e le prospettive, pregiudicando il buon esito della discesa in Borsa del Gruppo.
Siamo stufi degli incantatori e delle favole…. la realtà è molto più cruda e dura, per questo invitiamo i novelli sofisti a rivolgersi a noi, che rappresentiamo migliaia di colleghi e colleghi, per comprendere di cosa abbia bisogno questa Banca!
D’altro canto per la prossima assemblea ci sono almeno duemila dipendenti detentori di azioni che dovranno essere messi in condizione di partecipare alle scelte decisive per la nuova governance!
Ne vogliamo parlare?
Invitiamo questi colleghi a tenere stretti i contatti con noi per conoscere le indicazioni di voto!

Sorge tra l’altro il dubbio che pronuncia certe affermazioni non sia mosso da un sincero interesse per il futuro di Veneto Banca, dei suoi soci, dei suoi clienti e dei suoi dipendenti (guarda caso neanche mai menzionati nelle varie esternazioni riportate dai giornali), ma piuttosto ad un inadeguato e maldestro tentativo di ostacolare un percorso di risanamento (ri)proponendo ricette anacronistiche che non tengono in considerazione gli sforzi, i sacrifici ed il peso delle tappe fin qui percorse.
Forse ci sbagliamo, ma sovviene il sospetto che tutta questa bagarre sia da ricondurre ad una squallida lotta per le poltrone, a scapito della banca, dei soci, del territorio e dei dipendenti…..
Se così non fosse saremo sinceramente contenti di essere smentiti!!!

Chi scrive ha sempre operato con grande senso di responsabilità (come ci viene continuamente riconosciuto dalla controparte) ed esige che lo stesso senso di responsabilità determini le dichiarazioni e le possibili azioni di tutti i soggetti interessati, in particolar modo di chi si candida a guidare la Banca, seppur per un tempo limitato!

Crediamo anche sia saggio che, in questa fase delicata e cruciale, non si stravolgano obiettivi e programmi industriali del Gruppo per non inficiare l’uscita di Veneto Banca da questa fase difficile e per non alimentare incertezze tra le lavoratrici ed i lavoratori che hanno il diritto di avere conferme sulla continuità del percorso definito per il consolidamento della Banca.

Lo diciamo con chiarezza fin d’ora, pretendiamo che chiunque si candidi a governare la Banca dichiari con inequivocabile chiarezza le proprie intenzioni ed i propri obiettivi.
Ne prenderemo atto e agiremo di conseguenza!

NON SI SCHERZA CON LA PELLE DEI LAVORATORI.

Montebelluna, 24 marzo 2016

ALLEGATO
Veneto Banca: indietro non si torna !