Ricordiamo a tutti i dipendenti delle agenzie in gestione libera, che dal 2006 sono operative le convenzioni per l’adesione ai FONDI PENSIONE APERTI AD ADESIONE COLLETTIVA, previste dal CCNL del 01/01/2005, che consentono un abbattimento dei costi d’ingresso e dei costi di eventuali trasferimenti della posizione previdenziale ad altro fondo.
Prima di fornire ulteriori chiarimenti tecnici relativi sulle convenzioni stipulate, vogliamo rinnovarvi la nostra soddisfazione per il risultato a suo tempo raggiunto, che consente ai dipendenti delle agenzie in appalto di accedere ad uno strumento previdenziale che integra la previdenza pubblica.
Le Compagnie aggiudicatarie della gara di appalto sono:
- Allianz con il prodotto INSIEME (per info consultare il sito www.allianz.it )
- Generali con il prodotto PREVIGEN
- Reale Mutua con il prodotto TESEO
NB: per i dipendenti di agenzie aderenti che alla data del 31/12/2005 aderivano all’UNAPASS era possibile già a partire dal 2001 aderire al Fondo Aperto Collettivo “PIANO PREVIDENZIALE PER I DIPENDENTI DI AGENZIE”, la cui convenzione prevede in alternativa la possibilità di sottoscrivere tramite il modulo di adesione o il Fondo PREVIRAS o quello UNIPOLFUTURO.
Prima dell’adesione leggere il Regolamento, la Nota Informativa e il Progetto esemplificativo, che ogni Compagnia aggiudicataria mette a disposizione nel sito internet.
L’adesione avviene mediante sottoscrizione dell’apposito modulo, che deve essere consegnato presso una delle agenzie delle Compagnie aggiudicatarie.
La decisione di conferire il TFR maturando in un Fondo Pensione è irrevocabile. Al contrario il lavoratore che abbia deciso di mantenere il Tfr presso l’azienda, può decidere in qualsiasi momento di aderire al Fondo Pensione.
La contribuzione è regolata secondo quanto disposto dall’articolo 71 del CCNL che prevede da parte del lavoratore il versamento del 2% della retribuzione utile per il calcolo del TFR ed un ulteriore 2% a carico del datore di lavoro. In alternativa il lavoratore può versare lo 0,25% ed il datore di lavoro l’1%.
E’ inoltre opportuno sapere che se il lavoratore è iscritto alla previdenza obbligatoria dopo il 28/04/1993, il 100% del suo Tfr viene destinato al Fondo pensione, mentre se l’iscrizione alla previdenza obbligatoria è precedente, il lavoratore può scegliere di destinare una percentuale variabile (fra il 50% ed il 100%) del proprio Tfr maturando.
La CGIL e le altre Organizzazioni Sindacali, ritengono che le forme di previdenza integrativa negoziali siano fondamentali per Il mantenimento dei livelli economico-retributivi dei Lavoratori e si sono, quindi, battute per far decollare il cosiddetto II pilastro.
Ci auguriamo che i Lavoratori apprezzino il risultato raggiunto e aderiscano in massa, mentre non posso esprimere un giudizio di merito sui tre prodotti proposti, in quanto legato a performance future e a singole situazioni personali. Infatti, a titolo meramente esemplificativo, un giovane potrebbe più facilmente essere disposto ad entrare in un Fondo ad alto tasso speculativo, per poi cambiarlo con l’approssimarsi della data di pensionamento; mentre un contribuente più anziano potrebbe orientarsi da subito verso un Fondo più prudente anche se con minor rendimento.
L’adesione avviene mediante sottoscrizione dell’apposito modulo, che deve essere consegnato presso una delle agenzie delle Compagnie aggiudicatarie.
La decisione di conferire il TFR maturando in un Fondo Pensione è irrevocabile. Al contrario il lavoratore che abbia deciso di mantenere il Tfr presso l’azienda, può decidere in qualsiasi momento di aderire al Fondo Pensione.
La contribuzione è regolata secondo quanto disposto dall’articolo 71 del CCNL che prevede da parte del lavoratore il versamento del 2% della retribuzione utile per il calcolo del TFR ed un ulteriore 2% a carico del datore di lavoro. In alternativa il lavoratore può versare lo 0,25% ed il datore di lavoro l’1%.
Per ulteriori informazioni aggiornate rimandiamo alla Guida introduttiva alla previdenza complementare (edizione settembre 2018) elaborata da Covip e alla guida Giovani lavoratori, quali scelte per una previdenza responsabile? a cura di Inca Vicenza
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