La scorsa settimana la Commissione Inquadramenti ha definito una bozza di lavoro che doveva essere propedeutica ad un confronto negoziale per ridefinire il sistema degli inquadramenti di Veneto Banca e BancApulia.
Nel corso dei lavori sono emerse delle evidenti distonie tra le mansioni svolte dai colleghi e le figure già normate e quelle in fase di definizione o non normate, inoltre la commissione ha preso atto che la struttura organizzativa che aveva originato la necessità di rivedere gli inquadramenti non è mai partita, anche per le vicende
societarie della scorsa estate. Inoltre potrebbe subire sostanziali variazioni in occasione della più volte annunciata ed imminente revisione del Piano Industriale.
Il 29 settembre u.s. le delegazioni sindacali e l’azienda hanno visionato il lavoro della Commissione Inquadramenti e, considerate le difficoltà sollevate, non si è potuto raggiungere alcun accordo.
Pertanto viene riattivato il sistema preesistente e descritto all’interno dei rispetti CC.II.AA. e, ove ne ricorrano le condizioni, i colleghi si vedranno riconosciuto l’avanzamento di carriera maturato considerando come valide a tutti gli effetti le anzianità maturate anche nel periodo di sospensione (1 gennaio 2016 – 30 settembre 2016).
L’analisi del lavoro partorito dalla commissione nel momento in cui verrà varato definitivamente il nuovo modello organizzativo.
La situazione complessa e difficile che vive il Gruppo è sotto gli occhi di tutti.
Si rincorrono voci su possibili ulteriori interventi sul costo del lavoro che verranno varati a breve dai vertici della Banca.
Fin d’ora ribadiamo che non siamo disponibili ad accettare alcuna opzione che penalizzi ulteriormente le lavoratrici e i lavoratori del Gruppo ma, invece, dentro un quadro di tenuta occupazionale, vogliamo garanzie di difesa del salario evitando possibili scompensi organizzativi.
Solo con un alto senso di responsabilità di tutte le parti in causa si potranno evitare derive pericolose, in un contesto nel quale constatiamo che, a fronte dei pesanti sacrifici richiesti e pagati dai lavoratori non sempre e non tutti hanno sostenuto pari sacrifici. D’ora in avanti non saremo più disponibili a sostenere sacrifici se non con la certezza che essi vengano proporzionalmente distribuiti e che tutta la materia dei ‘tagli’ venga portata ai tavoli negoziali.
Il 5 ottobre u.s. vi è stato un ulteriore incontro al fine di discutere ed approfondire temi ancora in sospeso.
In merito alla polizza sanitaria il broker ha confermato quanto ci aveva detto in occasione di un precedente incontro ossia la possibilità di garantire per il 2017 le stesse condizioni in essere con qualche interessante miglioria e con anche la disponibilità a un rinnovo biennale.
Non è stato possibile definire al momento il rinnovo in quanto il C.d.A. ha chiesto di poter verificare altri preventivi.
Ci auguriamo che questo argomento possa essere definito al più presto con la consapevolezza che dati gli andamenti tecnici della polizza sarà pressoché impossibile ottenere condizioni migliori sul prezzo e/o sulle prestazioni.
Per quanto ovvio non accetteremo che si tratti al ribasso sulla pelle dei lavoratori possibili modifiche in pejus delle prestazioni.
Attendiamo di conoscere gli esiti della fase esplorativa sul mercato per poi giungere a definizione della polizza dando così un po’ di tranquillità ai colleghi.
Per quanto riguarda il tema degli straordinari ci è stato confermato che è in definizione una circolare esplicativa che chiarisca tra le altre cose che per trattenersi presso la propria unità operativa oltre il normale orario di lavoro è essenziale che sia il Responsabile della stessa a richiederlo e ad autorizzare lo straordinario.
Senza autorizzazione in ufficio non si può stare.
Nel prossimo incontro reitereremo l’accordo che negli ultimi due anni consente di effettuare versamenti integrativi straordinari nel proprio “zainetto” di previdenza complementare con addebito in busta paga. D’ora in poi esso sarà valido per ogni anno e ciascuno potrà in due momenti distinti effettuare versamenti integrativi straordinari.
Per concludere abbiamo parlato ancora di Policy sulle Operazioni Personali. Stiamo raccogliendo una serie di domande e di pareri legali da opporre alle determinazioni aziendali che ci sembrano andare oltre quello che a nostro avviso è stabilito dalle normative vigenti.
Come potete vedere gli argomenti su cui ci stiamo confrontando sono molteplici e abbiamo chiesto che gli incontri sindacali si intensifichino a dimostrazione che Veneto Banca è ancora viva e vegeta. Sbagliato sarebbe concentrarsi solo sui problemi macro, perché ce ne sono tanti apparentemente di minore importanza che, però, se non trattati potrebbero provocare danni enormi, pur con la consapevolezza che se non si fa ripartire ‘il macro’, in prospettiva rischiamo di non gestire più nemmeno il micro.
Questo a significare che la situazione è difficilissima e che pretendiamo che il C.d.A. dia rapidamente certezze operative e progetti concreti per il rilancio dei ricavi per far riprendere quota alla banca.
Di soli tagli dei costi muore il lavoro, muoiono i lavoratori e pure le aziende.
Montebelluna, 6 ottobre 2016
COORDINAMENTI AZIENDALI GRUPPO VENETO BANCA
FABI FIRST/CISL FISAC/CGIL UILCA UNISIN
ALLEGATO
Veneto Banca: futuro, inquadramenti, polizza sanitaria, straordinari, previdenza integrativa.