CCNL Ania dipendenti imprese di assicurazione: rottura delle trattative



Lavoratrici e Lavoratori, a fine luglio, a seguito di un lungo e complesso negoziato e del coinvolgimento dei lavoratori a febbraio u.s., la trattativa era entrata in una fase avanzata di confronto circoscrivendo un perimetro negoziale ben definito: area contrattuale, liquidazioni coatte amministrative, call center, orari, funzionari, economico.

Dopo la pausa estiva alla ripresa della trattativa il 19 settembre u.s., le OO.SS. hanno registrato un arretramento del negoziato, in quanto Ania ha radicalmente modificato le proprie posizioni riproponendo temi che non erano più sul tavolo negoziale:
–> Riduzione scatti di anzianità;
–> Libertà di trasferimento estesa fino a 58 anni con 20 anni di anzianità;
–> Trattamento di missione regolamentata esclusivamente dall’azienda;
–> Peggioramento della normativa che regola l’assenza per malattia (comporto e certificato medico);
–> Peggioramento della tutela della responsabilità civile e penale nell’attività lavorativa;
–> Peggioramento dei contratti a termine e affini (all. 18).

A tutto questo si sono aggiunte una serie di richieste che Ania ha cercato di far passare come semplice aggiornamento “formale e normativo” del CCNL, ma che in realtà nascondono modifiche sostanziali di gran parte degli articoli contrattuali (ad es.: sull’esercizio del diritto di sciopero, sul controllo a distanza, sulle indennità di preavviso, su LTC, previdenza complementare, sistema sanzionatorio per i liquidatori sinistri in caso di sanzioni Ivass alle Compagnie).

Alla luce di questo scenario le OO.SS., nel corso dell’incontro di ieri 18 ottobre 2016, hanno ribadito la volontà di individuare soluzioni condivise e sostenibili sui temi del perimetro negoziale definito a luglio, come unica condizione per poter consentire un salto decisivo al negoziato finalizzato al raggiungimento di una intesa complessiva.

A fronte di questa impostazione sindacale Ania si è arroccata sulle proprie posizioni, costringendo le OO.SS. a prendere atto dell’impossibilità di proseguire il negoziato.

In particolare:

–> Riproponendo un’inaccettabile riforma della normativa che disciplina l’orario di lavoro, introducendo in sede aziendale la redistribuzione in chiave unilaterale e quindi svincolata da accordi sindacali, dell’orario di lavoro, dei turni e del multiperiodale;
–> Fungibilità piena per i call center senza adeguate salvaguardie economiche e prevedendo possibilità di adibire personale amministrativo di prima parte ad attività di contact center;
–> Azzeramento dell’inquadramento dei funzionari e peggioramento delle fungibilità dei quinti e sesti livelli;
–> Applicazione peggiorativa del Jobs Act con particolare riferimento al “demansionamento”;
–> Scatti di anzianità con accorpamento tabelle ante e post ’99, con peggioramento sia per gli attuali che per i futuri assunti.
–> Inaccettabile a maggior ragione la proposta economica, con incremento del 3% pari a 63€ lordi per gli anni 2013-2018, a fronte di un settore che nel 2015 ha macinato utili per circa 6 miliardi, con un ROE di circa l’8% e che non si risparmia nell’elargire elevatissime retribuzioni per il top management, pari a 82 volte il guadagno medio di un lavoratore.

Lavoratrici e Lavoratori,

la pesante fase involutiva che sta caratterizzando il comportamento dell’Associazione datoriale, per altro meno rappresentativa del passato, contrastano fortemente con le positive relazioni sindacali del settore che da sempre hanno consentito di gestire insieme importantissime riorganizzazioni del comparto assicurativo, richiede una risposta altrettanto forte e straordinaria in termini di mobilitazione unitaria e lotta della categoria.

Pertanto, a partire dai prossimi giorni, saranno convocate assemblee in tutti i luoghi di lavoro per avviare le iniziative di lotta unitaria, che avranno come primo momento una importante manifestazione nazionale con sciopero generale dell’intera categoria.

Da subito la mobilitazione si svilupperà con la sospensione delle relazioni sindacali nelle aziende, nei Gruppi, in sede nazionale ed internazionale, negli enti bilaterali, con il blocco degli straordinari e del lavoro supplementare, con il rigido rispetto delle trentasette ore settimanali.

Inoltre si prevede il coinvolgimento dell’opinione pubblica attraverso presidi e manifestazioni mirate e specifiche campagne stampa e social.

L’unità sindacale e il coinvolgimento attivo di tutte le Lavoratrici e i Lavoratori consentiranno di riprenderci il contratto nazionale che Ania intende smantellare nelle sue tutele fondamentali.

Roma, 19 ottobre 2016
Le Segreterie Nazionali

ALLEGATO
Comunicato unitario