Banca Popolare di Vicenza: Un buco nell’acqua …



Ieri incontro ancora interlocutorio, assenti i delegati sindacali di Banca Nuova fortemente preoccupati per l’indifferenza e la poca visione sul futuro dell’istituto che sta provocando un disagio sempre più diffuso tra i colleghi.

Molti gli interrogativi sul tavolo, ma una sola certezza: l’azienda chiede un contenimento del costo del lavoro di 36 milioni (al netto del FDS del 16/12/2016) entro il 31 dicembre 2017 perché “ce lo chiede Bruxelles…”

Soluzioni aziendali:

– 12 giornate di solidarietà sui 5.087 dipendenti per un totale di 61.044 giornate;
– uscita obbligata di chi ha maturato i requisiti pensionistici;
– riduzione delle retribuzioni dei manager/dirigenti ???;
– contenimento di alcune voci dei costi amministrativi;
– riorganizzazione Direzione Generale di Banca Nuova.

L’azienda ritiene “imprescindibile” il raggiungimento del risultato (facendo capire che, se non si raggiungono gli obiettivi sperati, la strada sarà verso soluzioni “unilaterali”).

Invariata la critica da parte delle OO.SS. per la fumosità e l’indeterminatezza “del piano” presentato che non spiega come si è arrivati a queste cifre ma – soprattutto – come l’azienda intenda affrontare i “veri” problemi di questo istituto.

Stante, appunto, i molti aspetti da chiarire (abbiamo richiesto dati sulle consulenze, sulla composizione dei costi globali, sui risparmi attesi, etc.) l’azienda ha aggiornato il tavolo alla settimana prossima. Auspichiamo, a quella data, di poter – finalmente! – trattare e trovare una soluzione su basi esclusivamente volontarie che tenga conto di certezze e non di supposizioni o auspici alla luce degli eventi che ci hanno portato alla situazione attuale che non possiamo dimenticare e che ci hanno fatto perdere ogni tipo di fiducia!

L’andamento della trattativa ci lascia sempre più delusi e amareggiati.
Prossimi incontri 25 e 26 maggio.

FABI – FIRST CISL – FISAC CGIL – UNISIN
Gruppo Banca Popolare di Vicenza

ALLEGATO
Comunicato unitario