Riportiamo il testo dell’Ordine del Giorno presentato ed assunto dal Congresso Nazionale della Fisac Cgil che si è svolto a Roma dal 26 al 29 novembre 2018. L’OdG ha visto come prima firmataria Barbara Malini.
L’assemblea congressuale delle lavoratrici e dei lavoratori del settore dell’Appalto Assicurativo della Fisac Cgil Vicenza riunitasi il 21 settembre 2018 presso la sede Fisac Vicenza in Corso Palladio 114 riconosce che il CCNL è uno strumento di contrattazione collettiva che deve essere difeso e valorizzato a tutti i livelli e in tutte le sue declinazioni.
Il settore delle agenzie di assicurazione in gestione libera è contraddistinto da realta’ aziendali per lo più sotto i 5 dipendenti e disperse nel territorio.
A tali agenzie è affidata – dalle grandi imprese assicurative – la gestione dei portafogli clienti con il sistema dell’ “appalto”.
La contrattazione collettiva nazionale rappresenta il solo efficace strumento inclusivo di tutela di lavoratori e lavoratrici impiegati in queste realtà produttive parcellizzate e nelle quali non esiste di fatto alcuna garanzia reale del posto di lavoro.
A novembre 2014 – con la firma del primo contratto “pirata” sottoscritto da una rappresentanza degli Agenti (lo SNA) con due organizzazioni sindacali che mai erano state presenti nei nostri posti di lavoro (Fesica e Fisals di Confsal) – la funzione del CCNL (come strumento di inclusione, di determinazione di una “giusta” retribuzione, di individuazione di aree professionali e percorsi formativi condivisi, di tutela della sicurezza sul posto di lavoro), salvaguardata dal nostro rinnovo unitariamente con CISL, UIL e FNA, non raggiungendo l’universalità delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, ha minato i nostri princìpi.
La nostra azione di contrasto a questo “dumping contrattuale” ha visto: innumerevoli presìdi; una manifestazione nazionale a Trento; l’avvio di numerose vertenze individuali; molteplici denunce agli ispettorati del lavoro territoriali; circolari e messaggi emanati dall’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) e dal Ministero del Lavoro; la raccomandazione all’applicazione del CCNL sottoscritto da Cgil Cisl Uil Fna all’interno del CCNL Ania e del CIA del Gruppo UNIPOL.
La Fisac e la CGIL, in continuità con quanto sinora praticato e in linea con quanto previsto nel documento “Il Lavoro è” devono continuare a operare per arginare la piaga dei contratti “pirata” su più livelli:
– sostenendo le colleghe ed i colleghi nella loro “quotidiana resistenza” (in particolare all’imposizione del CCNL “pirata” in occasione di modifiche di orario/sede di lavoro o quando si verificano cambi gestione/denominazione agenzia oppure a seguito di accorpamenti/scorpori) con la costruzione / il rafforzamento in tutti i territori di una rete capillare di rappresentanti sindacali agenziali (RSA);
– incentivando il confronto e il dialogo con l’INL e il Ministero del Lavoro che più volte si sono pronunciati contro i CCNL di comodo;
– puntando da subito all’affermazione del principio del “CCNL di riferimento” inteso come contratto leader del settore per arrivare in tempi brevi alla definizione in Parlamento di una legge sulla democrazia e sulla certificazione della rappresentanza così come definita dalla Carta dei Diritti.
A tal fine vanno rafforzati i rapporti unitari tra le 3 confederazioni – CGIL CISL UIL – e le 5 OO.SS. di categoria (Fisac, First, Fna, Uilca e Snfia) poichè l’arretramento contrattuale operato da Confsal e da altre sigle minoritarie, nel nostro ed in altri settori, è tanto più pericoloso in quanto usa strumentalmente la sacrosanta libertà di associazione sindacale per peggiorare pesantemente i tratti essenziali ai contenuti dei “contratti leader” a tutto danno dei lavoratori e delle lavoratrici.
Non ci potrà’ essere riunificazione della rappresentanza senza una estensione delle tutele e una redistribuzione del reddito su tutta la filiera assicurativa, senza quindi mettere in discussione la “genuinità dell’appalto” così come declinato nel nostro settore assicurativo dove i prodotti venduti, i software utilizzati, i sistemi di controllo/assistenza a chi opera in agenzia, i modelli organizzativi, le campagne prodotto sono dettati dalle imprese assicurative appaltanti.
Dalla Carta dei Diritti (la proposta di legge di iniziativa popolare per cui la CGIL ha raccolto più di un milione di firme e già incardinata presso la Commissione Lavoro della Camera dei Deputati nella precedente legislatura) è partito nel 2016 il nostro percorso congressuale.
All’art. 89 la “Carta dei Diritti” prevede che: “ogni qualvolta un’impresa affidi ad altra impresa la realizzazione di una fase o porzione del proprio ciclo produttivo, mediante un contratto di appalto o di altro tipo, in base al quale l’affidatario operi in condizione di dipendenza economica nei confronti dell’affidante” questi ultimi siano “obbligati solidalmente a riconoscere ai lavoratori dell’affidatario trattamenti economici e normativi non inferiori a quelli previsti dai contratti collettivi ad efficacia generale applicabili all’affidante.”
Questo deve essere il nostro obiettivo una volta chiusa questa fase congressuale.
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