Al Presidente del Fondo Pensione Nazionale per il Personale delle BCC CRA e
Ai Componenti del Consiglio di Amministrazione del Fondo Pensione Nazionale per il Personale delle BCC / CRA
Ai Componenti del Collegio dei Sindaci del Fondo Pensione Nazionale per il Personale delle BCC / CRA
Al Responsabile del Fondo Pensione Nazionale per il Personale delle BCC / CRA
Al Presidente della Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo / Casse Rurali ed Artigiane
Lettera aperta
Egregio Presidente,
nel ringraziare, a nome della FISAC CGIL, per il cortese invito a partecipare alla Assemblea Ordinaria dei Delegati del Fondo Pensione Nazionale per il personale delle BCC / CRA, da Lei presieduto, che si terrà il giorno 29 luglio p.v. presso l’Hotel Rome Cavalieri Waldorf Astoria, intendiamo al contempo comunicarLe che, nostro malgrado, ci vediamo costretti a declinare l’invito che appare una mera formalità nei confronti di chi, come la Fisac CGIL nella qualità di fonte istitutiva del Fondo Pensione Nazionale, da tempo è stato deliberatamente estromessa dalla vita amministrativa del Fondo stesso.
Riteniamo inoltre che la partecipazione a quella che sembra essere una “kermesse”, distonica anche rispetto all’attuale situazione del Paese, sarebbe per noi quantomeno ingiustificabile.
Corre tuttavia l’obbligo di motivare le ragioni che ci inducono a non partecipare. Potremmo a tal fine elencare alcuni rilevanti accadimenti, come ad esempio:
la pregiudiziale posta da Lei e dalla Sua organizzazione sindacale verso il nominativo da noi candidato come componente del Consiglio di Amministrazione del Fondo Pensione, solo perché lo stesso, quando in carica, aveva espresso perplessità riguardo la gestione del Fondo Immobiliare;
la dichiarazione di “inaffidabilità” da Lei rivolta alla Fisac CGIL, in nome e per conto della Sua organizzazione sindacale, finalizzata alla esclusione dei rappresentanti della FISAC CGIL daqualsiasi incarico amministrativo in seno al Fondo, nonostante fossimo in presenza di nostri
candidati eletti in una “lista unitaria”;
l’ostinazione con cui il Fondo ha proceduto alla ingiustificata chiusura del comparto Garantito“Assicurativo Orizzonte 5”, che pure vedeva il gradimento di una quota importante degli iscritti, nonché la successiva diffida rivolta a tal riguardo dal Fondo Pensione alla nostra organizzazione sindacale perché si interrompesse la corretta e legittima campagna informativa che, come Fisac CGIL, stavamo promuovendo;
la infondata accusa di conflitto di interessi rivolta, per Suo tramite dalla sua organizzazione sindacale alla FISAC CGIL, nel corso della ultima Assemblea del Destinatari della Cassa Mutua Nazionale, riguardo l’affidamento della gestione della prestazione Long Term Care di Cassa Mutua a UNISALUTE (Gruppo UNIPOL) con l’affermazione che presso il C.d.A. della UNIPOL siede un componente della CGIL; affermazione questa che risulta essere palesemente falsa, e da Lei mai
smentita;
la persistente indisponibilità alla nostra proposta di modifica in senso proporzionale del regolamento elettorale per la elezione della Assemblea dei Delegati del Fondo Pensione Nazionale. Tale regolamento, modificato in ultimo dal Consiglio di Amministrazione nel mese di novembre 2018, che paradossalmente oggi è ancor più “Maggioritario / Totalitario”, ha magari agevolato, o agevolerà, qualche modifica statutaria rilevante ma impedisce qualsiasi possibilità di rappresentanza a chi non aderisce a posizioni precostituite anche riguardo la gestione amministrativa e patrimoniale del Fondo.
Su questi temi, e molti altri comunque importanti per la vita del Fondo Pensione, come Fisac CGIL ci siamo nel tempo adoperati per sensibilizzare chi, sia per parte datoriale che sindacale, governa il FPN, cercando comunque di preservare ed affermare, ostinatamente e responsabilmente, i valori della democrazia, della partecipazione e della bilateralità per il futuro del “nostro Fondo Pensione”, ma siamo rimasti sempre inascoltati!
Potremmo quindi portare quali motivazioni della “nostra assenza” tutti i fatti sopra citati, ed altri ancora, ma non lo faremo!
Riteniamo invece di non partecipare, nella “nostra qualità di ospiti”, alla prossima assemblea annuale del Fondo Pensione Nazionale in ragione del fatto, grave ed inusitato, che il Consiglio di Amministrazione del Fondo ha approvato in data 28 maggio 2020 alcune modifiche statutarie che, tra le altre, prevedono l’allargamento della platea dei destinatari, con la possibilità di adesione al Fondo Pensione anche “degli amministratori non dipendenti delle Banche di Credito Cooperativo e
di tutte le Società che applicano la contrattazione collettiva nazionale di lavoro Federcasse”.
Alcune delle modifiche, ove il giorno 29 luglio p.v. venissero ratificate dalla Assemblea dei Delegati, avrebbero importanti ripercussioni sia sulla natura stessa del Fondo Pensione che sul sistema del Credito Cooperativo tutto.
Non sfugge che viste le prerogative del nostro Fondo Pensione e la rilevanza delle modifiche proposte queste avrebbero dovuto vedere il pieno confronto e coinvolgimento di tutte le Fonti Istitutive. E’ stato invece ritenuto sufficiente portarci a conoscenza delle stesse, in data 26 giugno 2020, con una semplice comunicazione.
Così, anche in forza del famigerato regolamento elettorale, i componenti del Consiglio di Amministrazione del Fondo Pensione Nazionale BCC/CRA in rappresentanza di Federcasse e di sole due organizzazioni sindacali, tra quelle annoverabili come fonti istitutive, possono procedere alle variazioni che ritengono di “dover fare”; tutto ciò senza condivisione alcuna con le altre fonti istitutive indipendentemente dal fatto che queste rappresentino una parte rilevante delle lavoratrici e dei lavoratori iscritti al Fondo Pensione Nazionale.
Distinti saluti.
Roma lì 27 luglio 2020
Il Coordinamento Nazionale FISAC CGIL
Credito Cooperativo
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