Quest’anno in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne il Coordinamento Donne Fisac Cgil del Veneto ha deciso di dar voce a chi ha trovato il CORAGGIO e l’AIUTO per uscire dalla sua «SCATOLA».
Da inizio anno in Italia 103 DONNE NON POTRANNO PIU’ FARLO.
Che questa testimonianza possa essere un segno di speranza per chi oggi è ancora rinchiusa nella scatola, e un invito a tutti e tutte a non lasciarle sole.
Alziamo la nostra voce!
Contro la VIOLENZA, contro l’INDIFFERENZA.”
guarda il video della testimonianza
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“Non è la violenza quella fisica, che succedeva raramente: non erano i lividi, non era il dolore. Era quella psicologica che mi faceva male. Tu non ci sei… i tuoi bisogni… Non vale niente, non vali tu. Sei uno zero. E quel lunedì è scattato qualcosa a me. Io non sentivo niente, io… le mie gambe camminavano insieme alle bambine. Ho detto basta, basta. Sarà difficile, sarà come sarà, ma basta. Questo centro che mi ha aiutato mi ha fatto anche crescere, imparare a prendermi cura di me stessa. E puoi andare a lavorare, puoi prendere la paga, andare a mangiare una pizza con i bambini. Mamma mia che bello!
Tante volte mi chiedono quando si esce definitivamente da un’esperienza così terribile, frustrante, da questo dolore viscerale come la violenza domestica. La verità è che non si esce mai.
Anche dopo esserne uscita fisicamente io convivo dentro di me con questa esperienza: la analizzo, la comprendo, mi vedo e mi perdono. Perdono anche il tempo che sono stata dentro questa scatola.
Si, perché era una scatola, stretta ma anche una scatola che io conoscevo benissimo: conoscevo il meccanismo, sapevo quando scattava la rabbia del carnefice, sapevo quando arrivava il momento in cui si sentiva in colpa e diventava buono. Fuori dalla scatola avevo paura, era tutto così confuso. E fuori dalla scatola c’era l’ignoto. L’unico consiglio che posso dare alla donna nella scatola è fare il primo passo, il più difficile da fare. Fare il primo passo, aprire la scatola e scappare. L’importante è non pensare al secondo, al terzo passo perché vai nel panico: questi passi qua arriveranno dopo, in modo naturale. Non sarai mai da sola, mai, per nessun motivo. intorno a noi c’è tanta sensibilità, solidarietà: l’ho vissuta, c’è e ve lo assicuro. Fare il primo passo mano nella mano con sé stessa e con i figli. L’amore c’è, esiste solo che è un’altra forma di amore che noi, quelle donne della scatola abbiamo vissuto: è un amore basato sulla fiducia e rispetto. Questo amore tu non te lo devi guadagnare perché ameranno te, così come sei: non vorranno cambiarti e non devi fare altro che essere te stessa e sorridere.”
Quella di Nadia è la voce di TUTTE LE DONNE che hanno trovato il coraggio e l’aiuto per uscire dalla loro «SCATOLA».
Da inizio anno in Italia 103* donne non potranno più farlo. Alziamo la nostra voce!
Contro la VIOLENZA, contro l’INDIFFERENZA.
*fonte Ministero dell’Interno
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