In questi giorni mi è stato chiesto perché mai un sindacato si impegni su temi come ddl Pillon, Codice rosso, Vicenza Pride o altri argomenti non strettamente sindacali.
La risposta potrebbe essere semplice: noi tutte/i siamo donne e uomini prima che sindacalisti. E cittadine/i. Aggiungo, immediatamente dopo, che da sempre la nostra Organizzazione è stata attenta ai diritti civili e ha dato il suo contributo per conquistarli e difenderli.
Ricordo le iniziative sulla L.40 sulla procreazione assistita, le splendide manifestazioni di ‘Se non ora quando’ ma, molto , molto prima, il contributo delle donne del sindacato sulla L.194 sull’IVG e sui consultori … solo per fare qualche esempio.
Così ci sentiamo di fare in questi anni tempestosi.
Ribadiamo quindi, oggi, la nostra posizione di totale contrarietà al ddl Pillon e esprimiamo soddisfazione per un primo (non risolutivo) stop. Speriamo che, a settembre, si tengano in conto le osservazioni di merito fatte da molte/i e che non si replichi la sordità già vista con il varo del Codice rosso.
Le donne ci stanno a cuore. Crediamo che, in questi anni, i loro diritti siano sotto attacco. La tragedia delle violenze non accenna a smettere e servono prevenzione, protezione, politiche integrate e anche punizioni esemplari. Serve mettere anche risorse, che invece continuano ad essere insufficienti.
Queste riflessioni ci derivano anche dal nostro osservatorio, lo Sportello Molestie: ci sono aspetti culturali profondi quelli sui quali serve intervenire, a partire dalle scuole.
Un’ultima cosa: noi crediamo che si debba intervenire sul lavoro delle donne. Solo così si possono garantire libertà e autodeterminazione. Ricordiamo che il gap occupazionale e salariale è ancora molto alto.
Crediamo che la collaborazione tra donne sia fondamentale, anche a Vicenza, e noi siamo disponibili. Crediamo che si debba puntare molto nella formazione e informazione continua, a partire (per quanto ci riguarda) dai luoghi di lavoro; infine crediamo si debbano implementare le contrattazioni di genere: quelle aziendali e quelle sociali, affinché siano raccolti i bisogni e le proposte delle donne.
Marina Bergamin
CGIL Vicenza
Vicenza, 24 luglio 2019
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